Espulsi i grillini ribelli

www.corriere.it/politica/12_dicembr...e7517e938.shtml

Come si diceva tempo fa, il movimento orizzontale, massificato, finisce solo per dare ancora più potere a chi questo movimento lo controlla. In questo caso Grillo, ma nel caso che la loro idea di società sia applicata a tutta la società, chi sta al governo, o chi sta dietro al governo (roba da Deus Ex).

Vorrei ricordare che questi 2 avevano passato la riconferma semestrale senza troppi danni, anche se non era una riconferma ufficiale e blabla.

Perché Grillo in realtà ha ragione: o fa così o il partito esplode. La dittatura del proletariato come fase di transizione che non passa mai. Però un po' mi dispiace, per chi ci crede e ci crederà ancora.

P.s: A chi mi dice che "sapevano le non-regole del movimento" vorrei ricordare che Grillo non ha semplicemente fondato un movimento di grillini, quello era l'inizio: poi ha voluto fare un salto di qualità ideologico e porsi come profeta di un nuovo tipo di democrazia. Se fosse solo un movimento "w Grillo", avrebbe ragione. Ma lui e Casaleggio dovrebbero mettersi d'accordo.

Ma che c'entra Pak, qui è questione di incoerenza

Qui c'è un partito che come slogan porta "uno conta uno", con il capo che dice "non sono il capo, sono l'amplificatore dell'opinione della gente", e poi si comporta così?

Se fosse la Lega, o il PDL, si potrebbe capire. Sai, che se entri in quel partito, se esageri ti accoppano. Ma qui Grillo sta sputtanando una grande ragion d'essere del suo movimento. E neanche sono arrivati in parlamento.

Hai ragione che i media fanno delle analisi un po' troppo aggressive e spicciole, ma questo non vuol dire mettere la testa sotto la sabbia.

Grillo sta sputtanando l'unica cosa veramente nuova e diversa del suo movimento. Il resto è un coacervo di cazzate, scusami il termine.

Se tu ti fai alfiere di una avanguardia illuminata di democrazia diretta, orizzontale, chiamatela come volete, non è così che si ragiona. Perché la loro utopia è portare il loro modello di democrazia interna come modello di democrazia per l'intera nazione: cosa faresti lì, mandi al confino se qualcuno critica il modello di democrazia che hai instaurato?

Tra l'altro loro non se ne volevano andare, e non c'è stata nessuna votazione sulla loro espulsione: Grillo gli ha tolto la possibilità di usare il simbolo.

Se lo si vede come un semplicemente movimento w Grillo allora tutto è accettato, ma allora la smettano di parlare di democrazia, e sopratutto è molto meno interessante come movimento.

purtroppo hai ragione; l'ultima speranza di votare grillo per me è sfumata oggi, e sinceramente mi dispiace

Quando mai? forse non hai sentito certi suoi discorsi, certi suoi slogan, quelli che non passano in tv, ma che sono i primi discorsi che i suoi militanti ripetono.

Ripeto, se deve essere semplicemente il movimento Grillino, hai ragione. Ma molta gente ha pensato che ci fosse dell'altro. Ripeto, mai sentito fare i discorsi sul "uno conta uno", la e-democracy che va a sostituire i partiti tradizionali (che infatti dice "sono morti"), ecc?

Comunque mi sembravi il Briatore di Crozza.


Qui posso anche capire ma...Favia?

Ma sopratutto: le regole NON sono state decise tutte assieme. Se vuole essere democratico come dice, deve anche lasciare che qualcuno le metta in discussione.


Qui sembra il discorso del Berlusconiani. E gli effetti che può portare sono solo quelli.

I pirati tedeschi hanno tutto un altro tipo di struttura.

Ma decise tutti insieme chi e quando?

Grillo buffone, finché non si leva dai coglioni lui il M5S a livello nazionale sarà una buffonata.

Bella intervista di un fedelissimo:

http://www.lastampa.it/2012/12/13/italia/p...z1L/pagina.html

bella?

Significativa.

Poi sarà tutta colpa del giornalista fazioso.

Ecco qua:

www.corriere.it/politica/12_dicembr...d12a6034c.shtml

E' bastato voler difendere la collega offesa in malomodo, e dire delle semplici frasi sul diritto di espressione, per essere espulsa. Sempre meglio. Quali regole aveva violato questa?

"Credere, Obbedire, Combattere"

Votate l'alfiere della democrazia reale