RENZO [MEGADISCUSSIONE]

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view post Posted on 1/2/2014, 18:24     +1   -1

Soldato scelto 1a classe

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Già, ordini superiori (Chi è il vero puparo?) chissà che posizione gli hanno chiesto di tenere sulla vicenda Electrolux, l'anno scorso disse che l'articolo 18 si doveva abolire/sospendere, ora aspettiamo l'imminente "job act" renziano che, come ogni cosa cui si da un nome inglese, sarà l'ennesima fregatura.
 
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view post Posted on 11/2/2014, 15:48     +1   -1
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1° Colonnello

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CITAZIONE (Basileus Romaion @ 1/2/2014, 18:24) 
Già, ordini superiori (Chi è il vero puparo?) chissà che posizione gli hanno chiesto di tenere sulla vicenda Electrolux, l'anno scorso disse che l'articolo 18 si doveva abolire/sospendere, ora aspettiamo l'imminente "job act" renziano che, come ogni cosa cui si da un nome inglese, sarà l'ennesima fregatura.

Renzi ha già esaurito la spinta riformatrice....dal "adesso in un mese facciamo la legge elettorale" è passato al "tempo tre mesi e avremo la votazione definitiva...".
Dal "abbiamo 6 mesi per le riforme" al "... nei prossimi 18 mesi vedremo di portare avanti il discorso riforme...".
Dall'Italicum senza se e senza ma (ma non l'aveva già usata questa frase) all'Italicum-imbastarditum" con 4000 emendamenti con i ma dei suoi compagni di partito...
Dal Mai con Berlusconi, al "bisogna sedersi al tavolo delle riforme con Berlusconi"...ahaa...già...proprio ieri ha affermato "mai al governo con Berlusconi!!". Attendiamo una sterzata al più presto....

Eheeee....dannato il popolo che ha bisogno di eroi..... :culo:
 
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view post Posted on 13/2/2014, 12:23     +1   -1
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1° Colonnello

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Considerato che i fan del Renzie sembrano spariti, continuo la discussione in mesta soiltudine.... :culo:
...qualcuno ricorda quando il giovane banfo dichiarava che "se cade Letta si va subito al voto!"?
No...dico...qualcuno se lo ricorda? :culo: :culo:
Aridatece Bersani...... che almeno è un galantuomo!!
 
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view post Posted on 13/2/2014, 16:22     +1   -1

Maggiore

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renzi fino al 2018... si brucerà, alle prossime elezioni non avrà l'effetto novità, e vinceranno i cinquestelle, e avremo lui capo del governo :love:

 
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view post Posted on 13/2/2014, 16:49     +1   -1
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1° Colonnello

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CITAZIONE (qwetry @ 13/2/2014, 16:22) 
renzi fino al 2018... si brucerà, alle prossime elezioni non avrà l'effetto novità, e vinceranno i cinquestelle, e avremo lui capo del governo :love:

Mah...non so...io preferirei Mazzone! :asd: :asd: :asd:

Seriamente...ho ascoltato il discorso di Renzi.... azz..quante parole....ma la cosa che mi fa sorridere è il sempiterno riferimento al fatto che da domani si cambia marcia....ci si toglie dalla palude...si riparte...

Ehi...pssssst...qualcuno lo avverta che la maggioranza è sempre la stessa...che avrà a che fare con Alfano, Casini, Monti...con Cuperlo e Civati....nonchè D'Alema.....qualcuno glielo dica perdio!!

Edited by pak69 - 13/2/2014, 16:56
 
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Armilio
view post Posted on 13/2/2014, 16:55     +1   -1




La direzione del PD, come anche diceva Renzi, è una seduta psichiatrica di auto-aiuto: si stanno convincendo di star facendo la cosa giusta, anche se non sanno bene cosa stanno facendo. E' un po' l'eredità dei soviet, diciamolo.

Renzi durerà 2 anni max, anche se forse Renzi vorrebbe durare di più, poi se riesce a fare qualche riforma dello stato magari non si sputtana del tutto.

Edited by Armilio - 13/2/2014, 17:00
 
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view post Posted on 13/2/2014, 16:59     +1   -1
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CITAZIONE (Armilio @ 13/2/2014, 16:55) 
Renzi durerà 2 anni max, anche se forse durerà di più, poi se riesce a fare qualche riforma dello stato magari non si sputtana del tutto.

Renzi durerà poco o giusto il tempo di fare quelle 2 cosette che sono già in ballo....giusto il tempo che gli concederanno i soliti noti....e quando si andrà a votare si prenderà una bella scoppola.... La sua leadership era forte prima che decidesse di scendere in campo in questa maniera... ha proprio toppato di brutto...capisco che la coerenza non è di questo mondo però ... si è rottamato peggio di una Duna scarburata!! :)
 
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von kleist
view post Posted on 13/2/2014, 18:47     +1   -1




questa giornata mi ha lasciato completamente stupefatto, non avrei mai creduto che renzi fosse così idiota, pare una fusione di d'alema e veltroni. sono sempre più contento che mi sia sempre stato sul cazzo :sisi:


spero riesca a fare qualcosa di più rispetto a letta, anche se sinceramente ne dubito
 
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view post Posted on 13/2/2014, 20:15     +1   -1
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CITAZIONE (von kleist @ 13/2/2014, 18:47) 
questa giornata mi ha lasciato completamente stupefatto, non avrei mai creduto che renzi fosse così idiota, pare una fusione di d'alema e veltroni. sono sempre più contento che mi sia sempre stato sul cazzo :sisi:


spero riesca a fare qualcosa di più rispetto a letta, anche se sinceramente ne dubito

Ripeto: ha la stessa maggioranza che aveva Letta...quindi...che non penso possa stravolgere il mondo....
Oltretutto...non deve essere eletto dal parlamento se vuole fare il PdC? E se lo cannano già li?

Personalmente trovo Civati molto meglio di Renzi (se fossi del PD lo avrei votato sicuramente)...ma è come quando provo simpatia per Guderian ..... alla fine devo sempre attribuirgli la colpadi essere stato complice consapevole di Hitler... :culo: :culo: :culo:
 
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view post Posted on 14/2/2014, 00:38     +1   -1
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Capitano

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"Ti spalmo la crema, oh ye ye ye ye "
 
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view post Posted on 14/2/2014, 10:41     +1   +1   -1
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1° Colonnello

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CITAZIONE (Picocco @ 14/2/2014, 00:38) 
"Ti spalmo la crema, oh ye ye ye ye "

E basta!! A forza di spalmarci la crema ho il pertugio che sembra una sede albero di trasmissione con ingrassatore!! :asd: :asd: :asd: :asd:
 
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view post Posted on 14/2/2014, 14:49     +1   -1
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ANDY111

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von kleist
view post Posted on 14/2/2014, 15:14     +1   -1




Nella testa di Renzi

Premessa uno. Non mi interessa giustificare Renzi. Non lo so se ha fatto bene. Di certo non mi è piaciuto come lo ha fatto, negando per settimane di voler sostituire Letta e poi dicendo di volerlo sostituire senza spiegare cosa fosse cambiato nel frattempo. Non lo so se ha fatto bene. La risposta più sensata a moltissime delle domande che ci facciamo in queste ore non può che essere “non lo so”: meglio diffidare di chi ha troppe certezze. Ma lo scopo di questo post non vuole essere capire se abbia fatto bene o no: vuole essere cercare di capire perché.

Premessa due. Se alla domanda “perché?” la vostra risposta è senza grandi esitazioni “per il potere” o “perché è uno stronzo” o una variazione sul tema, forse potete fare a meno di leggere questo post. O forse potete provare a farvi qualche domanda in più, perché ci sono delle strane contraddizioni che circolano: chi ieri criticava Renzi per come comodamente bastonava l’incolpevole Letta, vittima di una maggioranza assurda, e oggi lo critica perché ha deciso di mettersi in quell’identica situazione; chi ieri criticava Renzi perché non voleva “mettere la faccia” nelle sorti del governo con un rimpasto e oggi lo critica perché di faccia ci metterà direttamente la sua. Chi lo critica perché “non è stato eletto” e poi difende il parlamentarismo della nostra Costituzione. Chi lo critica perché “assetato di potere” e allo stesso tempo dice che questa mossa lo brucerà. Ripeto una cosa, per evitare obiezioni superflue: chi critica Renzi perché tre settimane fa diceva #enricostaisereno e oggi fa fuori Enrico, invece ha ragione. Punto.

Premessa tre. Questo post è per quelli che pensavano che Renzi volesse sì arrivare a fare il presidente del Consiglio, ma dopo aver fatto la cosa che tutti riconoscono come quella che gli viene meglio: prendere i voti, vincere le elezioni. Perché era giusto così e soprattutto perché per cambiare l’Italia davvero, per trattare con alleati e sindacati e industriali da posizioni di forza, serve la spinta politica che può darti solo un netto successo elettorale. Questo post è per quelli che pensano che Renzi sia caduto in un “trappolone” della politica romana (cosa da non dimenticare: la “staffetta” è innanzitutto una proposta degli avversari di Renzi nel PD). Per quelli che lo hanno votato e non capiscono: e si sentono traditi, e pensano sia scemo, e pensano sia uno sprovveduto, e si chiedono perché. Perché, allora?

Io ci ho provato a mettermi nella testa di Renzi, che non è uno scemo. E mi sono dato questa possibile spiegazione.

Renzi è segretario del PD da dicembre. Il suo grande consenso popolare, semplificando, si basa soprattutto sul suo essere diverso dalla grandissima parte di quelli che ha attorno. Diverso come toni, diverso come efficacia, diverso come curriculum e provenienza, diverso come passo. Le idee e le proposte contano, certo, ma possiamo pacificamente concordare sul fatto che non siano quelle che rendono Renzi il fenomeno politico che è. Renzi resta Renzi se continua a fare Renzi: cioè se corre. Renzi resta Renzi se non diventa come gli altri, se non si impelaga, se dimostra quotidianamente di avere un altro passo. E naturalmente, Renzi resta Renzi finché conserva un grande consenso personale e la credibile possibilità di portare il partito che dirige – e se stesso, quindi – a una vittoria elettorale. In condizioni normali, cosa può fare un leader politico che ha bisogno di correre? Se è al governo, sposa un’agenda politica aggressiva, cerca una o due riforme particolarmente significative e simboliche. Se è all’opposizione, martella il governo dalla mattina alla sera. Dov’era Renzi fino a ieri, al governo o all’opposizione?

Questa domanda non ha una risposta. Il governo Letta era allo stesso tempo due cose. Primo: un governo frutto di un risultato elettorale straordinario ed espressione di un’alleanza tra il PdL di Berlusconi, che nel frattempo si è sciolto e se n’è andato e Berlusconi è decaduto, e il PD dell’era Bersani, che nel frattempo si è dimesso ed è stato rimpiazzato proprio dal suo avversario storico. Secondo: un governo sostenuto in Parlamento praticamente solo dal PD, con un piccolissimo ma fondamentale apporto anche di un pezzetto di centro (neanche tutto) e un gruppuscolo di centrodestra. Guidato da Enrico Letta, già vicesegretario del PD e suo autorevole dirigente: non un tecnico. Riformulo la domanda: Renzi è al governo o all’opposizione? Per quanto straordinario, il governo Letta è senza ombra di dubbio un governo del PD. Allo stesso modo però è un governo con cui Renzi non ha praticamente niente a che fare, e che anzi è nato grazie alle scelte di quelli che nel PD erano i suoi avversari. In questa situazione, come fa Renzi a restare Renzi? A correre, a dimostrare di avere un altro passo?

Dato che Renzi non fa parte del governo ma è il capo del principale partito della maggioranza, il suo tentativo è stato incentrato sulle riforme istituzionali, quelle che storicamente competono al Parlamento e non al governo: riforma della Costituzione, abolizione del Senato, legge elettorale. Per qualche giorno, lavorando su questo fronte, Renzi ha fatto il Renzi: ha corso. E infatti vi ricorderete gli elogi, anche da parte di personaggi insospettabili, “per essere riuscito a fare in due mesi quello che nessuno era riuscito a fare in dieci anni”. Trovato l’accordo, però, bisognava farlo passare in Parlamento. E la legge elettorale – delle tre riforme quella con l’iter più breve – si è arenata quasi subito. Per molte ragioni: difficoltà parlamentari, opportunità politica di questo e quello. E poi una cosa, soprattutto: che gli avversari politici di Renzi, sia dentro che fuori il PD, non hanno alcun interesse a vedere Renzi fare Renzi, a vederlo correre e dettare il passo e vincere. E non hanno alcun interesse a permettergli di mantenere questa posizione obliqua rispetto al governo, un piede dentro e un piede fuori, per cui se il governo Letta fa una cosa giusta è merito di Renzi che lo sprona, mentre se il governo Letta fa una cosa sbagliata è colpa di Letta e Renzi lo azzanna. Quindi, tenendo dalla parte del manico il coltello sul tema delle riforme, hanno detto a Renzi: entra nel governo. Facciamo il rimpasto. Porta due o tre o quattro tuoi e facciamoli ministri. Mostra che condividi con noi la responsabilità del governo, che non sei un battitore libero: che anche tu come noi hai legato un pezzo della tua carriera politica al governo Letta. “Mettici la faccia”.

Renzi ha fatto resistenza sul rimpasto, come è noto. Ma hanno fatto resistenza anche i suoi avversari: non solo ricordandogli che il destino delle sue riforme era in mano a loro – Renzi nemmeno c’è, in Parlamento – ma anche insistendo, loro per primi, sulla necessità del rimpasto, se non addirittura di una “staffetta”. Ribaltamento paradossale: i più governisti di tutti pronti a far cadere il governo, gli anti-governisti pronti a criticare Renzi per aver fatto cadere Letta. Tant’è, la questione era sul tavolo. Renzi, per fare Renzi, doveva far correre il governo Letta e le sue riforme: non c’è riuscito. Mandare quattro dei suoi al governo avrebbe dato la sveglia al governo? Avrebbe cambiato abbastanza le cose da permettere a Renzi di fare Renzi? Tenete a mente una cosa, già che ci siete. Fra tre mesi si vota per le europee.

Le elezioni europee, storicamente, sono pesantissime per il governo in carica: è un voto puramente politico, astratto, scollegato da qualsiasi concretezza di governo, tanto che in campagna elettorale si parla pochissimo di Europa. È un voto del quale l’elettorato non percepisce conseguenze dirette ed è un voto che storicamente premia i partiti dalle posizioni più radicali. Nel 2009 l’Italia dei Valori prese l’8 per cento, raddoppiando i voti presi alle politiche un anno prima, e poi quasi scomparve; nel 1999 i Radicali presero l’8,5 per cento, quattro volte i voti presi alle politiche di tre anni prima, e poi sapete che fine hanno fatto. Avete capito dove voglio arrivare: esiste il fortissimo rischio che Forza Italia e soprattutto il Movimento 5 Stelle prendano moltissimi voti alle europee. Renzi ha detto più volte esplicitamente che il PD rischia una scoppola, se non si dà una mossa e quindi se non dà una sveglia al governo, “se non porta a casa qualcosa”. La legge elettorale e l’abolizione del Senato erano quel tentativo: arenato.

Insomma, lo scenario che si prospettava davanti a Renzi era questo: continuare a sostenere un governo sul quale non ha alcuna influenza ma al quale non può fare opposizione, e sperare che passino delle riforme in un Parlamento in cui non ha nessuna influenza. Mentre in campagna elettorale sia Forza Italia che il Movimento 5 Stelle massacrano il governo Letta, giocando al gioco più facile del mondo, trovarsi costretto a difenderlo. Anche se è un governo che non ha voluto e non gli piace, anche se è nato per decisione dei suoi avversari, anche se è un governo oggettivamente deludente, è sempre un governo del PD, guidato da un dirigente del PD, e lui è il segretario del PD: Renzi, difendilo. Cosa vuoi fare, sfiduciare Letta in piena campagna elettorale? Scenario realistico, il più probabile: Renzi, per quanto tenti di fare il Renzi, non ci riesce. Il suo destino, la sua carriera politica, la possibilità di vincere un giorno le elezioni, si ritrovano legate a un Parlamento ingolfato, a un governo immobile e a un’elezione imminente che deve affrontare difendendo il governo immobile. Rischio concretissimo: il PD va male alle Europee. Migliora la sua percentuale di voti rispetto alle politiche, magari invece di prendere il 25 prende il 29 per cento. Ma se Di Pietro cinque anni fa raddoppiò i suoi voti, e i Radicali nel 1999 addirittura li quadruplicarono, è così improbabile che il Movimento 5 Stelle prenda il 30? Pensate a questa ipotesi, piuttosto credibile: gli attacchi duri a un governo impopolare premiano l’opposizione e soffocano la maggioranza, quindi alle europee, magari per un pelo, il Movimento 5 Stelle diventa il primo partito. Il risultato è che Renzi è cotto. Una cosa doveva saper fare, prendere i voti, e non ci è riuscito. Li vedete già i titoli sul “flop del PD di Renzi”, vero? Lo vedete già l’accerchiamento e il logoramento dei suoi avversari dentro il PD, vero? Il Renzi che corre, che impone il suo passo, che vince, non c’è più: il passaggio delle riforme a cui tiene, l’arrivo al governo, diventano complicatissime. Forse impossibili e compromesse per sempre. Renzi è andato.

Il quadro a questo punto è abbastanza chiaro. Renzi sa che il suo destino, che gli piaccia o no, è legato indissolubilmente alle sorti del governo Letta, rimpasto o non rimpasto. Le elezioni non sono un’opzione: non solo per la nota opposizione di Napolitano ma soprattutto perché andare a votare con l’attuale legge elettorale, un proporzionale puro, garantisce matematicamente la necessità di dover ricorrere nuovamente a un governo di larghe intese. E la legge elettorale il Parlamento, in queste condizioni, non la cambierà. Per cui, a un certo punto, Renzi pensa: sai che c’è? Se il mio destino dipende dal governo, tanto vale che il governo lo faccia io. Rischio? Certo che rischio. Ma rischio comunque. Almeno così dipende da me, mi gioco le mie carte, padrone del mio destino. Inoltre guadagno la possibilità di fare il Renzi: di mostrare ai miei elettori – non ai militanti del PD: ai miei elettori – che non mi sono seduto, che sto facendo delle cose. Faccio alcune cose molto forti e simboliche nei tre mesi di luna di miele di cui gode ogni governo, quelli che Monti utilizzò per la riforma delle pensioni e che Letta ingenuamente dedicò soprattutto all’abolizione dell’IMU, e cerco di superare indenne le elezioni europee. Se con questa spinta alle europee il PD ottiene un buon successo, mi guadagno altri quattro o sei mesi di autonomia: magari nel frattempo abbiamo sbloccato la legge elettorale e le riforme istituzionali. È un azzardo pazzesco, certo: ma preferisco provare a farlo io o sperare che lo faccia Letta? Renzi si è dato una risposta. È più facile che ci riesca io o che ci riesca Letta? Renzi, che ha ovviamente molta fiducia in sé, si è dato una risposta.

Immagino che Renzi si renda conto che questo passaggio è stato molto rozzo, per usare un eufemismo. Una manovra di palazzo, come dicono quelli: non ci piove. Ma Renzi sa anche che le questioni di metodo e il logoramento sentimentale sono cose che avvertono soprattutto i militanti, quelli che seguono la politica, quelli che seguono i giornali, insomma pochi. Sa che in ultima istanza l’unica cosa che conterà per le sue sorti politiche sarà quello che farà quando sarà capo del governo: se farà cose buone e popolari tra sei mesi nessuno nemmeno si ricorderà come arrivò al governo. E forse pensa anche che il cosiddetto (scusate) “paese reale” (scusate), gli elettori poco politicizzati che solo lui nel centrosinistra riesce a intercettare, quelli che stavano già dicendo “‘sto Renzi ha vinto le primarie ma non è cambiato niente”, saranno soddisfatti di vedere di nuovo Renzi correre, dettare il passo, fare Renzi.

www.francescocosta.net/2014/02/13/nella-testa-di-renzi/
 
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Armilio
view post Posted on 14/2/2014, 15:14     +1   -1




Comunque se volete un po' di retroscena la situazione è questa: anche la minoranza "de sinistra" di Cuperlo ha appoggiato la deposizione di Letta. Anzi, sono loro che l'hanno proposta. Tutto il partito compatto tranne Civati. Chi perché è scemo, chi perché vuole un posto al governo, chi perché spera che Renzi si bruci.

Fatto sta che ho la sensazione che Letta avesse perso totalmente il controllo e l'appoggio del PD, non permettendo più i dualismo "Letta al governo" - "Renzi a gestire il parlamento". Questo perché un po' tutti volevano obbligare Renzi a diventare Premier, un po' perché comunque Letta è stato logorato. Una situazione che avrebbe messo i bastoni tra le ruote anche alle riforme istituzionali di Renzi: ricordiamoci che i parlamentari PD ora sono tutti Bersaniani, o quasi. Quindi il trappolone è compiuto.

P.s: Kleist mi ha preceduto. :sisi:

Edited by Armilio - 14/2/2014, 15:23
 
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view post Posted on 14/2/2014, 15:22     +1   -1
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CITAZIONE (Armilio @ 14/2/2014, 15:14) 
Tutto il partito compatto tranne Civati. Chi perché è scemo, chi perché vuole un posto al governo, chi perché spera che Renzi si bruci.

La terza che hai detto.... :culo: :culo:

Sul papello di Kleist...si ok....tutte ipotesi condivisibili. Se non fosse per il fatto che alla fine, con questa maggioranza, ci sia Renzi, ci sia Mazinga, ci sia cicciobellorock, non si va da nessuna parte (spero di sbagliarmi). e non dimentichiamoci che baffetto è sempre li...non in corpo ma in spirito..e se c'è da ammazzare politicamente qualcuno non si tira mai indietro... che partito del c... il PD!! :culo:

e poi...che "infamata"....che incoerenza ... che faccia da culo...insomma....non che Letta sia il mio mito, però... è proprio vero che "dai nemici mi guardi Iddio che dagli amici mi guardo io"!.
 
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